Crucio
03-10-2021, 17:48
Assurdo
https://milano.repubblica.it/cronaca/2021/10/03/news/milano_precipita_aereo_ultraleggero_in_via_marigna no-320547375/?ref=RHTP-BH-I320563538-P1-S1-T1 (https://milano.repubblica.it/cronaca/2021/10/03/news/milano_precipita_aereo_ultraleggero_in_via_marigna no-320547375/?ref=RHTP-BH-I320563538-P1-S1-T1)
È rimasto in quota un paio di minuti. Poi l'avaria, la perdita di quota, lo schianto su una palazzina in costruzione a pochi metri dal capolinea della metropolitana di San Donato, periferia sud est di Milano. Le otto persone a bordo non hanno avuto scampo: sono almeno sei turisti francesi, tra cui un bambino, il pilota romeno e un altro membro dell'equipaggio. Muoiono, macabra ironia della sorte, all'angolo tra via Marignano e via 8 ottobre 2001, una strada intitolata alla tragedia aerea di Linate, la più grave tragedia della nostra aviazione civile.
"Un impatto devastante, stiamo verificando la staticità della struttura", spiega Carlo Cardinali, funzionario dei vigili del fuoco, mentre San Donato si riempie di decine di mezzi di soccorso di ogni genere. L'Ansv, l'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, ha aperto un'inchiesta di sicurezza e disposto l'invio di un investigatore sul luogo. Sull'incidente "verrà aperto un fascicolo per disastro colposo": lo ha spiegato il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano dopo i primi rilievi sul luogo dell'incidente. Siciliano ha inoltre aggiunto che la scatola nera è stata trovata.
"Ho visto l'aereo scendere in picchiata e poi schiantarsi lì". Andrea, 19 anni, ha assistito al disastro in diretta. "Un botto bello potente, e poi pezzi di ferro dappertutto. Mi sono spaventato, ho chiamato gli amici". Il piper Pilatus PC 12 era decollato alle 13.03, diretto a Olbia. I problemi sono cominciati subito, come le manovre disperate del pilota per evitare di precipitare. L'aereo ha centrato una palazzina in costruzione, a dieci metri dal parcheggio multiscambio del metrò, a un centinaio dai binari della ferrovia. La prima chiamata al 112 è delle 13.09. "Quella è una stazione dei pullman", spiega Michele Pugliese, direttore dei lavori arrivato sul posto, "con foresteria e bar. Domani ci sarebbero stati gli operai". Invece, lo scheletro della costruzione è vuoto.
Arrivano ambulanze, vigili del fuoco, polizia, carabinieri. I poveri resti sono sparsi per un raggio di un centinaio di metri. Compresi quelli del bimbo, che si sarebbe aggiunto all'ultimo insieme a un'altra persona. Beffa del destino. Si lavora per dare un'identità certa alle vittime. Il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano si precipita per prendere visione della scena. Arrivano anche il sindaco Beppe Sala e il sindaco di San Donato Andrea Checchi.
Il velivolo è caduto su una palazzina vuota in ristrutturazione, adibita a uffici e parcheggio per autobus. Gli abitanti della zona hanno sentito un sibilo fortissimo e poi un'esplosione, causata dall'impatto dell'aereo. Immediatamente le fiamme hanno avvolto la palazzina di due piani, a pochi passi dalla sede dell'Eni di San Donato e dal capolinea della metropolitana gialla di Milano.
È rimasto in quota un paio di minuti. Poi l'avaria, la perdita di quota, lo schianto su una palazzina in costruzione a pochi metri dal capolinea della metropolitana di San Donato, periferia sud est di Milano. Le otto persone a bordo non hanno avuto scampo: sono almeno sei turisti francesi, tra cui un bambino, il pilota romeno e un altro membro dell'equipaggio. Muoiono, macabra ironia della sorte, all'angolo tra via Marignano e via 8 ottobre 2001, una strada intitolata alla tragedia aerea di Linate, la più grave tragedia della nostra aviazione civile.
"Un impatto devastante, stiamo verificando la staticità della struttura", spiega Carlo Cardinali, funzionario dei vigili del fuoco, mentre San Donato si riempie di decine di mezzi di soccorso di ogni genere. L'Ansv, l'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, ha aperto un'inchiesta di sicurezza e disposto l'invio di un investigatore sul luogo. Sull'incidente "verrà aperto un fascicolo per disastro colposo": lo ha spiegato il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano dopo i primi rilievi sul luogo dell'incidente. Siciliano ha inoltre aggiunto che la scatola nera è stata trovata.
"Ho visto l'aereo scendere in picchiata e poi schiantarsi lì". Andrea, 19 anni, ha assistito al disastro in diretta. "Un botto bello potente, e poi pezzi di ferro dappertutto. Mi sono spaventato, ho chiamato gli amici". Il piper Pilatus PC 12 era decollato alle 13.03, diretto a Olbia. I problemi sono cominciati subito, come le manovre disperate del pilota per evitare di precipitare. L'aereo ha centrato una palazzina in costruzione, a dieci metri dal parcheggio multiscambio del metrò, a un centinaio dai binari della ferrovia. La prima chiamata al 112 è delle 13.09. "Quella è una stazione dei pullman", spiega Michele Pugliese, direttore dei lavori arrivato sul posto, "con foresteria e bar. Domani ci sarebbero stati gli operai". Invece, lo scheletro della costruzione è vuoto.
Arrivano ambulanze, vigili del fuoco, polizia, carabinieri. I poveri resti sono sparsi per un raggio di un centinaio di metri. Compresi quelli del bimbo, che si sarebbe aggiunto all'ultimo insieme a un'altra persona. Beffa del destino. Si lavora per dare un'identità certa alle vittime. Il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano si precipita per prendere visione della scena. Arrivano anche il sindaco Beppe Sala e il sindaco di San Donato Andrea Checchi.
Il velivolo è caduto su una palazzina vuota in ristrutturazione, adibita a uffici e parcheggio per autobus. Gli abitanti della zona hanno sentito un sibilo fortissimo e poi un'esplosione, causata dall'impatto dell'aereo. Immediatamente le fiamme hanno avvolto la palazzina di due piani, a pochi passi dalla sede dell'Eni di San Donato e dal capolinea della metropolitana gialla di Milano.
"L'aereo aveva un motore in fiamme ed è venuto giù in picchiata, non si sono viste manovre, ma è proprio precipitato". Così alcun testimoni che hanno visto il Piper precipitare sulla palazzina a San Donato Milanese.
Il parcheggio lì accanto, fa sapere Atm, è stato chiuso per precauzione ma all'interno non ci sono feriti e danni.
La traiettoria dell'aereo precipitato: una virata e succede qualcosa al motore
Dopo il decollo (tratto giallo indica percorso regolare) fa una prima virata a destra e poi una seconda virata a destra (tratto verde, manovre regolari). Poi succede qualcosa al motore (Pratt&Whitney PT6, monomotore a turboelica) che secondo un testimone sarebbe in fiamme. Il pilota tenta di rientrare e allunga la virata a destra per tornare verso l'aeroporto, ma non ce l'ha fatta probabilmente a causa dell'avaria, pare senza segnalare l'anomalia alla torre di controllo. Superata la pista è precipitato sulla facciata della palazzina fortunatamente disabitata e in ristrutturazione, dove si è schiantato esplodendo. È stato recuperato solo uno degli otto corpi delle vittime che erano a bordo dell'aereo-taxi, e trovato un documento francese.
Aereo precipitato a Milano, la situazione del traffico e a Linate
Strade chiuse e area intorno a via Marignano isolata. Mentre funziona regolarmente la linea M3 della metropolitana, che fa capolinea proprio a San Donato vicino al luogo dell'incidente. Le persone possono utilizzare solo alcune uscite però. E' stato invece chiuso per precauzione il maxi parcheggio multipiano, sempre di Atm e usato dai pendolari come hub di corrispondenza per lasciare l'auto alle porte di Milano e prendere la metropolitana: non ci sono feriti. L'autosilos è a fianco dell'edificio in costruzione andato in fiamme, ma è stato risparmiato dall'impatto ed essendo domenica era anche meno pieno del solito.
Chiuso, ma solo per dieci minuti, anche l'aeroporto di Linate da cui il veivolo era partito pochi minuti prima dal terminal riservato ai voli privati del Forlanini, diretto a Olbia, in Sardegna. Fonti aeroportuali riportano che subito dopo lo schianto, poco dopo le 13, l'aeroporto di Linate è stato chiuso per circa 10 minuti su indicazione di Enav per capire cosa fosse accaduto e l'impatto dell'incidente sul traffico. Le attività dello scalo sono poi riprese regolarmente.
https://milano.repubblica.it/cronaca/2021/10/03/news/milano_precipita_aereo_ultraleggero_in_via_marigna no-320547375/?ref=RHTP-BH-I320563538-P1-S1-T1 (https://milano.repubblica.it/cronaca/2021/10/03/news/milano_precipita_aereo_ultraleggero_in_via_marigna no-320547375/?ref=RHTP-BH-I320563538-P1-S1-T1)
È rimasto in quota un paio di minuti. Poi l'avaria, la perdita di quota, lo schianto su una palazzina in costruzione a pochi metri dal capolinea della metropolitana di San Donato, periferia sud est di Milano. Le otto persone a bordo non hanno avuto scampo: sono almeno sei turisti francesi, tra cui un bambino, il pilota romeno e un altro membro dell'equipaggio. Muoiono, macabra ironia della sorte, all'angolo tra via Marignano e via 8 ottobre 2001, una strada intitolata alla tragedia aerea di Linate, la più grave tragedia della nostra aviazione civile.
"Un impatto devastante, stiamo verificando la staticità della struttura", spiega Carlo Cardinali, funzionario dei vigili del fuoco, mentre San Donato si riempie di decine di mezzi di soccorso di ogni genere. L'Ansv, l'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, ha aperto un'inchiesta di sicurezza e disposto l'invio di un investigatore sul luogo. Sull'incidente "verrà aperto un fascicolo per disastro colposo": lo ha spiegato il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano dopo i primi rilievi sul luogo dell'incidente. Siciliano ha inoltre aggiunto che la scatola nera è stata trovata.
"Ho visto l'aereo scendere in picchiata e poi schiantarsi lì". Andrea, 19 anni, ha assistito al disastro in diretta. "Un botto bello potente, e poi pezzi di ferro dappertutto. Mi sono spaventato, ho chiamato gli amici". Il piper Pilatus PC 12 era decollato alle 13.03, diretto a Olbia. I problemi sono cominciati subito, come le manovre disperate del pilota per evitare di precipitare. L'aereo ha centrato una palazzina in costruzione, a dieci metri dal parcheggio multiscambio del metrò, a un centinaio dai binari della ferrovia. La prima chiamata al 112 è delle 13.09. "Quella è una stazione dei pullman", spiega Michele Pugliese, direttore dei lavori arrivato sul posto, "con foresteria e bar. Domani ci sarebbero stati gli operai". Invece, lo scheletro della costruzione è vuoto.
Arrivano ambulanze, vigili del fuoco, polizia, carabinieri. I poveri resti sono sparsi per un raggio di un centinaio di metri. Compresi quelli del bimbo, che si sarebbe aggiunto all'ultimo insieme a un'altra persona. Beffa del destino. Si lavora per dare un'identità certa alle vittime. Il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano si precipita per prendere visione della scena. Arrivano anche il sindaco Beppe Sala e il sindaco di San Donato Andrea Checchi.
Il velivolo è caduto su una palazzina vuota in ristrutturazione, adibita a uffici e parcheggio per autobus. Gli abitanti della zona hanno sentito un sibilo fortissimo e poi un'esplosione, causata dall'impatto dell'aereo. Immediatamente le fiamme hanno avvolto la palazzina di due piani, a pochi passi dalla sede dell'Eni di San Donato e dal capolinea della metropolitana gialla di Milano.
È rimasto in quota un paio di minuti. Poi l'avaria, la perdita di quota, lo schianto su una palazzina in costruzione a pochi metri dal capolinea della metropolitana di San Donato, periferia sud est di Milano. Le otto persone a bordo non hanno avuto scampo: sono almeno sei turisti francesi, tra cui un bambino, il pilota romeno e un altro membro dell'equipaggio. Muoiono, macabra ironia della sorte, all'angolo tra via Marignano e via 8 ottobre 2001, una strada intitolata alla tragedia aerea di Linate, la più grave tragedia della nostra aviazione civile.
"Un impatto devastante, stiamo verificando la staticità della struttura", spiega Carlo Cardinali, funzionario dei vigili del fuoco, mentre San Donato si riempie di decine di mezzi di soccorso di ogni genere. L'Ansv, l'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, ha aperto un'inchiesta di sicurezza e disposto l'invio di un investigatore sul luogo. Sull'incidente "verrà aperto un fascicolo per disastro colposo": lo ha spiegato il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano dopo i primi rilievi sul luogo dell'incidente. Siciliano ha inoltre aggiunto che la scatola nera è stata trovata.
"Ho visto l'aereo scendere in picchiata e poi schiantarsi lì". Andrea, 19 anni, ha assistito al disastro in diretta. "Un botto bello potente, e poi pezzi di ferro dappertutto. Mi sono spaventato, ho chiamato gli amici". Il piper Pilatus PC 12 era decollato alle 13.03, diretto a Olbia. I problemi sono cominciati subito, come le manovre disperate del pilota per evitare di precipitare. L'aereo ha centrato una palazzina in costruzione, a dieci metri dal parcheggio multiscambio del metrò, a un centinaio dai binari della ferrovia. La prima chiamata al 112 è delle 13.09. "Quella è una stazione dei pullman", spiega Michele Pugliese, direttore dei lavori arrivato sul posto, "con foresteria e bar. Domani ci sarebbero stati gli operai". Invece, lo scheletro della costruzione è vuoto.
Arrivano ambulanze, vigili del fuoco, polizia, carabinieri. I poveri resti sono sparsi per un raggio di un centinaio di metri. Compresi quelli del bimbo, che si sarebbe aggiunto all'ultimo insieme a un'altra persona. Beffa del destino. Si lavora per dare un'identità certa alle vittime. Il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano si precipita per prendere visione della scena. Arrivano anche il sindaco Beppe Sala e il sindaco di San Donato Andrea Checchi.
Il velivolo è caduto su una palazzina vuota in ristrutturazione, adibita a uffici e parcheggio per autobus. Gli abitanti della zona hanno sentito un sibilo fortissimo e poi un'esplosione, causata dall'impatto dell'aereo. Immediatamente le fiamme hanno avvolto la palazzina di due piani, a pochi passi dalla sede dell'Eni di San Donato e dal capolinea della metropolitana gialla di Milano.
"L'aereo aveva un motore in fiamme ed è venuto giù in picchiata, non si sono viste manovre, ma è proprio precipitato". Così alcun testimoni che hanno visto il Piper precipitare sulla palazzina a San Donato Milanese.
Il parcheggio lì accanto, fa sapere Atm, è stato chiuso per precauzione ma all'interno non ci sono feriti e danni.
La traiettoria dell'aereo precipitato: una virata e succede qualcosa al motore
Dopo il decollo (tratto giallo indica percorso regolare) fa una prima virata a destra e poi una seconda virata a destra (tratto verde, manovre regolari). Poi succede qualcosa al motore (Pratt&Whitney PT6, monomotore a turboelica) che secondo un testimone sarebbe in fiamme. Il pilota tenta di rientrare e allunga la virata a destra per tornare verso l'aeroporto, ma non ce l'ha fatta probabilmente a causa dell'avaria, pare senza segnalare l'anomalia alla torre di controllo. Superata la pista è precipitato sulla facciata della palazzina fortunatamente disabitata e in ristrutturazione, dove si è schiantato esplodendo. È stato recuperato solo uno degli otto corpi delle vittime che erano a bordo dell'aereo-taxi, e trovato un documento francese.
Aereo precipitato a Milano, la situazione del traffico e a Linate
Strade chiuse e area intorno a via Marignano isolata. Mentre funziona regolarmente la linea M3 della metropolitana, che fa capolinea proprio a San Donato vicino al luogo dell'incidente. Le persone possono utilizzare solo alcune uscite però. E' stato invece chiuso per precauzione il maxi parcheggio multipiano, sempre di Atm e usato dai pendolari come hub di corrispondenza per lasciare l'auto alle porte di Milano e prendere la metropolitana: non ci sono feriti. L'autosilos è a fianco dell'edificio in costruzione andato in fiamme, ma è stato risparmiato dall'impatto ed essendo domenica era anche meno pieno del solito.
Chiuso, ma solo per dieci minuti, anche l'aeroporto di Linate da cui il veivolo era partito pochi minuti prima dal terminal riservato ai voli privati del Forlanini, diretto a Olbia, in Sardegna. Fonti aeroportuali riportano che subito dopo lo schianto, poco dopo le 13, l'aeroporto di Linate è stato chiuso per circa 10 minuti su indicazione di Enav per capire cosa fosse accaduto e l'impatto dell'incidente sul traffico. Le attività dello scalo sono poi riprese regolarmente.