geofriFMITA
23-09-2014, 09:33
Era il 22 aprile 1981.
A Gijon sotto il diluvio, erano in campo la squadra locale dello Sporting e i biancoblu baschi della Real Sociedad.
Era l'ultima giornata di campionato, si disputava una delle due partite decisive per il titolo della Liga.
Il Real Madrid era indietro di un punto, ma stava vincendo in quel di Valladolid per 3-1.
Lo Sporting Gijon non doveva più chiedere nulla al campionato, ma il tecnico Vicente Miera schierò i migliori giocatori e il risultato era fermo sul 2-1 per i padroni di casa. Un pareggio poteva bastare alla Real Sociedad per la sua miglior differenza reti negli scontri diretti.
Ma per capire il momento, torniamo un attimo ad un anno prima.
La Real Sociedad si era trovata in una situazione simile, addirittura migliore nella stagione 79/80. Era partita come squadra sorpresa, ma con lo scorrere delle giornate era diventata, prima rivelazione e poi grande contendente alla corsa del Real Madrid.
A due giornate dalla fine aveva 1 punto di vantaggio sul Madrid. In quella stagione avevano una striscia di 32 partite senza una sconfitta, 38 consecutive contando anche la stagione precedente.
Ma quella striscia si fermò a Siviglia. L'11 maggio 1980 allo stadio Ramòn Sanchez Pizjuàn, la squadra di casa vinse 2-1 con doppietta dell'argentino Daniel Bertoni. Si parlò di un offerta di 5 milioni di pesetas da parte dei blancos al Siviglia per vincere e mai ci fu smentita. Nella stessa giornata, il Madrid andava a vincere a Las Palmas 2-1, scavalcava la Real Sociedad e niente cambiava nell'ultima giornata con le vittorie di entrambe le compagini. Le lacrime del portiere Arconada restano ancora oggi nella mente dei tifosi baschi.
La Real Sociedad era stata ad un passo dal primo titolo spagnolo, una squadra tutta di giocatori baschi stava per battere una potenza come i blancos, ma cadde in dirittura d'arrivo.
Torniamo al 22 aprile 1981.
Dicevamo, la Real Sociedad aveva un'altra opportunità e la stava sciupando ancora. Il Real Madrid dopo aver perso lo scontro diretto a San Sebastian per 3-1, aveva inanellato sette vittorie consecutive (compreso il 3-1 a Valladolid) che l'avevano portato momentaneamente in testa a 15 minuti dalla fine del campionato.
Al 7', i biancoblu erano passati in vantaggio su rigore trasformato da Kortabarria. Un gol che illuse la squadra basca, con i padroni di casa piuttosto opachi. L'impennata dello Sporting arrivò a cavallo dell'intervallo. Il centravanti asturiano Mesa fu micidiale nel suo uno-due. Neanche il gigantesco Arconada potette evitare la doppietta.
I minuti passavano, la Real ci provava in tutti i modi. Meno di un minuto dalla fine.
?Olaizola per Alonso, cross di Alonso, uscita di Castro che allontana di pugno, recupera la palla Górriz, tiro di Górriz. Attenzione, Zamora controlla la palla, tiro, goooooool, goooooool, gol de la Real, gol, gooool, gol de la Real, goooooooool! Inolvidables.?
Quel ?inolvidables?, indimenticabile, risuona ancora oggi a San Sebastian, era la cronaca di Joxean Alkorta, voce della Real Sociedad.
La squadra basca era riuscita a battere la squadra di Madrid, ma era anche la vittoria di un popolo contro la dittatura Franchista, il primo titolo per i biancoblu di San Sebastian.
I protagonisti di quella stagione furono molti, come non ricordare ?El Pulpo? Arconada, portiere anche della Nazionale, Periko Alonso, centrocampista d'ordine che ha tramandato le sue caratteristiche al figlio Xabi, il centravanti Sastrùstegui, possente capocannoniere con 16 gol, Alberto Gorriz autore del tiro della disperazione intercettato da Zamora e insaccato dal centrocampista di tanta quantità, ma anche capace di segnare sette gol in stagione. C'era anche un giovanissimo Josè Maria Bakero, 27 presenze a diciassette anni.
L'anno seguente la Real si confermò campione di Spagna e raggiunse le semifinali di Coppa Campioni.
L'apice di una squadra che si identifica con il suo popolo.
https://www.youtube.com/watch?v=AlJHSU96Elg
http://www.fmita.it/wp-content/uploads/2014/09/zamora.jpg (http://www.fmita.it/wp-content/uploads/2014/09/zamora.jpg)
Zamora - Centrocampista
http://www.fmita.it/wp-content/uploads/2014/09/sastrustegui.jpg (http://www.fmita.it/wp-content/uploads/2014/09/sastrustegui.jpg)
Sastrustegui - Attaccante
http://www.fmita.it/wp-content/uploads/2014/09/arconada.jpg (http://www.fmita.it/wp-content/uploads/2014/09/arconada.jpg)
Arconada - Portiere
http://www.fmita.it/wp-content/uploads/2014/09/alonso.jpg (http://www.fmita.it/wp-content/uploads/2014/09/alonso.jpg)
Alonso - Centrocampista
Articolo originariamente pubblicato su www.fmita.it (http://www.fmita.it/827-leggi)
A Gijon sotto il diluvio, erano in campo la squadra locale dello Sporting e i biancoblu baschi della Real Sociedad.
Era l'ultima giornata di campionato, si disputava una delle due partite decisive per il titolo della Liga.
Il Real Madrid era indietro di un punto, ma stava vincendo in quel di Valladolid per 3-1.
Lo Sporting Gijon non doveva più chiedere nulla al campionato, ma il tecnico Vicente Miera schierò i migliori giocatori e il risultato era fermo sul 2-1 per i padroni di casa. Un pareggio poteva bastare alla Real Sociedad per la sua miglior differenza reti negli scontri diretti.
Ma per capire il momento, torniamo un attimo ad un anno prima.
La Real Sociedad si era trovata in una situazione simile, addirittura migliore nella stagione 79/80. Era partita come squadra sorpresa, ma con lo scorrere delle giornate era diventata, prima rivelazione e poi grande contendente alla corsa del Real Madrid.
A due giornate dalla fine aveva 1 punto di vantaggio sul Madrid. In quella stagione avevano una striscia di 32 partite senza una sconfitta, 38 consecutive contando anche la stagione precedente.
Ma quella striscia si fermò a Siviglia. L'11 maggio 1980 allo stadio Ramòn Sanchez Pizjuàn, la squadra di casa vinse 2-1 con doppietta dell'argentino Daniel Bertoni. Si parlò di un offerta di 5 milioni di pesetas da parte dei blancos al Siviglia per vincere e mai ci fu smentita. Nella stessa giornata, il Madrid andava a vincere a Las Palmas 2-1, scavalcava la Real Sociedad e niente cambiava nell'ultima giornata con le vittorie di entrambe le compagini. Le lacrime del portiere Arconada restano ancora oggi nella mente dei tifosi baschi.
La Real Sociedad era stata ad un passo dal primo titolo spagnolo, una squadra tutta di giocatori baschi stava per battere una potenza come i blancos, ma cadde in dirittura d'arrivo.
Torniamo al 22 aprile 1981.
Dicevamo, la Real Sociedad aveva un'altra opportunità e la stava sciupando ancora. Il Real Madrid dopo aver perso lo scontro diretto a San Sebastian per 3-1, aveva inanellato sette vittorie consecutive (compreso il 3-1 a Valladolid) che l'avevano portato momentaneamente in testa a 15 minuti dalla fine del campionato.
Al 7', i biancoblu erano passati in vantaggio su rigore trasformato da Kortabarria. Un gol che illuse la squadra basca, con i padroni di casa piuttosto opachi. L'impennata dello Sporting arrivò a cavallo dell'intervallo. Il centravanti asturiano Mesa fu micidiale nel suo uno-due. Neanche il gigantesco Arconada potette evitare la doppietta.
I minuti passavano, la Real ci provava in tutti i modi. Meno di un minuto dalla fine.
?Olaizola per Alonso, cross di Alonso, uscita di Castro che allontana di pugno, recupera la palla Górriz, tiro di Górriz. Attenzione, Zamora controlla la palla, tiro, goooooool, goooooool, gol de la Real, gol, gooool, gol de la Real, goooooooool! Inolvidables.?
Quel ?inolvidables?, indimenticabile, risuona ancora oggi a San Sebastian, era la cronaca di Joxean Alkorta, voce della Real Sociedad.
La squadra basca era riuscita a battere la squadra di Madrid, ma era anche la vittoria di un popolo contro la dittatura Franchista, il primo titolo per i biancoblu di San Sebastian.
I protagonisti di quella stagione furono molti, come non ricordare ?El Pulpo? Arconada, portiere anche della Nazionale, Periko Alonso, centrocampista d'ordine che ha tramandato le sue caratteristiche al figlio Xabi, il centravanti Sastrùstegui, possente capocannoniere con 16 gol, Alberto Gorriz autore del tiro della disperazione intercettato da Zamora e insaccato dal centrocampista di tanta quantità, ma anche capace di segnare sette gol in stagione. C'era anche un giovanissimo Josè Maria Bakero, 27 presenze a diciassette anni.
L'anno seguente la Real si confermò campione di Spagna e raggiunse le semifinali di Coppa Campioni.
L'apice di una squadra che si identifica con il suo popolo.
https://www.youtube.com/watch?v=AlJHSU96Elg
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Zamora - Centrocampista
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Sastrustegui - Attaccante
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Arconada - Portiere
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Alonso - Centrocampista
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