EaMania
17-06-2015, 13:49
Guarda come volo?
Ero seduto, come tutti pomeriggi a fissare il nulla, in attesa del nulla.
Il lavoro, qualsiasi, era una chimera invisibile. Il passato era ombre e solo ombre, il futuro, beh, quello era nero.
Mi alzai dalla panchina per tornarmene a casa, il sole era quasi tramontato e l'oscurità, sia quella della notte, sia la mia era sempre più vivida. Una fresca brezza primaverile mi spettinò i pochi capelli rimasti in testa.
Mi accinsi qualche secondo ad osservare i germani reali pulirsi nel fiume, dall'arco centrale del ponte del riscatto sbucarono altri due germani adulti con dietro una fila ordinata di piccoli.
Rimasi li, ad osservarli, e a pensare alla solitudine e inutilità che pervadeva sempre la mia vita. Non vedevo alcuna speranza. Il riverbero del tramonto del sole , accecandomi momentaneamente, mi svegliò da quel momento di tristezza assoluta.
La brezza si era trasformata in un fastidioso vento caldo, mi incamminai verso casa, due passi e mi bloccai fissando lo scorrere lento dell'acqua sotto il ponte; “Tornare a casa? Casa? Perché? Per tornare domani qui a non poter far nulla, senza speranze per il futuro… Perchè? “ Pensai…
Non passavano auto da qualche minuto, i lampioni a led installati due anni prima si erano ormai accesi, una vecchietta con una stuola di cani al seguito mi guardo con disprezzo, senza motivo. Rimasi li, ancora qualche minuto, a fissare sempre più con amarezza lo scivolare del acqua verso valle.
Presi una decisione, salii sul muretto in mattoni e mi sedetti li, sopra, a guardare il fiume con speranza, speranza?
Ero seduto, come tutti pomeriggi a fissare il nulla, in attesa del nulla.
Il lavoro, qualsiasi, era una chimera invisibile. Il passato era ombre e solo ombre, il futuro, beh, quello era nero.
Mi alzai dalla panchina per tornarmene a casa, il sole era quasi tramontato e l'oscurità, sia quella della notte, sia la mia era sempre più vivida. Una fresca brezza primaverile mi spettinò i pochi capelli rimasti in testa.
Mi accinsi qualche secondo ad osservare i germani reali pulirsi nel fiume, dall'arco centrale del ponte del riscatto sbucarono altri due germani adulti con dietro una fila ordinata di piccoli.
Rimasi li, ad osservarli, e a pensare alla solitudine e inutilità che pervadeva sempre la mia vita. Non vedevo alcuna speranza. Il riverbero del tramonto del sole , accecandomi momentaneamente, mi svegliò da quel momento di tristezza assoluta.
La brezza si era trasformata in un fastidioso vento caldo, mi incamminai verso casa, due passi e mi bloccai fissando lo scorrere lento dell'acqua sotto il ponte; “Tornare a casa? Casa? Perché? Per tornare domani qui a non poter far nulla, senza speranze per il futuro… Perchè? “ Pensai…
Non passavano auto da qualche minuto, i lampioni a led installati due anni prima si erano ormai accesi, una vecchietta con una stuola di cani al seguito mi guardo con disprezzo, senza motivo. Rimasi li, ancora qualche minuto, a fissare sempre più con amarezza lo scivolare del acqua verso valle.
Presi una decisione, salii sul muretto in mattoni e mi sedetti li, sopra, a guardare il fiume con speranza, speranza?