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TEXAS - 1948
Quando sei bambino, questo posto non ti sembra cosi male.
Il caldo asfissiante che ti picchia in testa come un pugile incazzato, la terra bollente che succhia energia e vita a ogni ora del giorno. Quando sei bambino lo ami questo posto, ami stare con la natura, iniziare le giornate alle prime ore dell’ alba prima ancora che il sole si affacci per un nuovo lungo giorno; quando senti ancora l’ultima aria fresca della notte. Ami i tuoi cavalli, perché sono animali stupendi, un concentrato di potenza e fierezza in cui ti rispecchi. Non esistono cavalli cattivi.
Quando sei bambino pensi che quello che fai è’ l’unico modo per vivere, anzi, sei sicuro che è l’unico modo per vivere, e non ti pesa a 11 anni avere la responsabilità della tua famiglia. Perché se nasci qui è questo il tuo destino. Impari a cavartela da solo, ad apprezzare la bellezza di questi luoghi così selvaggi. Impari ad ascoltare il silenzio della natura, un silenzio che è in grado di cambiare le persone. E quando sei bambino ti fanno ridere gli adulti, perché si comportano in modo strano; anche tuo padre si comportava così.
E poi cresci. Cresci e inizi a pensare che tutto questo è sbagliato, che nessuno deve crescere in questo modo, mangiando pane e fagioli tutti i santi giorni, che nessuno deve crescere in mezzo ai lupi e a queste persone, che uccidono, stuprano e si drogano ogni maledettissimo giorno. E ogni giorno è sempre peggio finché inizi a sognare di evadere, di scappare da questa situazione e ci pensi così a lungo che quasi ti convinci di potercela fare, perché la terra promessa, il sogno di una vita è li, ha un nome e un luogo e sembra quasi aspettare te.
Così una mattina quando è ancora l’oscurità a dominare il cielo, senza dire una parola, non saluti nemmeno tuo padre, ormai ubriaco dalla mattina alla sera, e non rivolgi nemmeno un pensiero a tua madre, che sai che ti guarda da lassù nel cielo. Esci, sali sul pick-up e senza neppure voltarti indietro dici addio alla tua casa, alla tua famiglia, ai tuoi cavalli, la cosa più importante della tua vita. Non sei mai andato a scuola, non hai avuto un istruzione e a malapena sai leggere. Ma sai che è la cosa giusta da fare. Lo percepisci dentro come l’istinto del lupo quando sente l’odore del sangue.
salento87
15-04-2015, 13:41
Intro da brividi :hail:
Seguo :dito:
wow :|
Mi siedo in un angolo e aspetto fischiettando la colonna sonora di "Lo chiamavano Trinità" :sisi:
Bella intro... dove si va?
Il vecchio pick-up corre lungo le infinite strade sterrate sobbalzando e sbuffando a ogni buca. La lamiera nera ormai quasi completamente arrugginita è il simbolo di questo paese, così inospitale da cambiare chi ci convive ogni giorno. Le ruote (o quel che ne è rimasto) strisciano pestando tutto ciò che incontrano, e si fermano solo per qualche minuto; giusto il tempo di riempire il serbatoio…e svuotarne un altro.
Niente ripensamenti, niente perdite di tempo. Il passato non cambia.
La strada sembra non finire mai, è come se anche in questo momento questo luogo mi perseguiti, cercando di confondermi con strade tutte uguali e un caldo che non è mai stato così afoso come oggi. Poi improvvisamente, con la stessa velocità con cui un lupo azzanna la carne, mi ritrovo parcheggiato fuori strada con la sabbia tra i denti e un urlo sordo nello stomaco. Proprio sul più bello la Ford mi ha abbandonato, in mezzo al nulla e solo come un cane randagio.
Camminai, non so per quanto tempo, ma con la stessa spinta di chi si sveglia sapendo di dover affrontare una giornata di merda. Ma la fortuna era in debito con me, e decise di saldare i conti nel momento più opportuno e inaspettato, mandandomi una Chevrolet color panna guidata da un vecchio dalla faccia anonima e dall'espressione seria, che mi divenne simpatico nel momento in cui accostò e senza dire una parola mi fece segno di salire.
Ho letto culo asfissiante :facepalm:
Prima di quel giorno non mi era mai interessato lo sport. Figurarsi. Nel Texas di metà novecento non c'è tempo per queste stronzate.
Ma accade che conosci un vecchio con il fisico e l'anima segnati dal tempo, che passa inesorabilmente per tutti senza distinzione tra uomini o bestie, razzisti, spacciatori o semplici contadini. Il tempo passa e non ha pietà di nessuno. Accade che il vecchio ti offra di lavorare per lui, di tenere dietro alla sua terra, ai suoi cavalli. E tu sei senza soldi, ma vuoi andare in Messico perché credi nella libertà, perché credi nei tuoi sogni; e allora che cazzo fai? accetti quel lavoro perché quel vecchio ti ha salvato la vita e vuoi aiutarlo, o lo ammazzi, gli rubi la Chevrolet e tiri dritto?
Si chiamava Brian. Cazzo se amava lo sport quel vecchio. Come la maggior parte dei texani era quasi sempre completamente sbronzo, ma quel vecchio mi assomigliava. Non era violento, non era il tipo, e i suoi silenzi esprimevano più forza di qualunque parola.
Fu lui a farmi appassionare al calcio. Strano a dirsi no? quel vecchio amava il calcio e non ho mai saputo perché sapesse così tante cose su quello sport. Sapete non parlavamo molto, ma ci capivamo e rimasi oltre dieci anni al suo fianco, fino al momento della sua morte. Imparai ad amare quello sport, amai la passione che ci metteva quel vecchio e la costanza che aveva nel seguire ogni fottuta partita. Così iniziai a leggere, iniziai a studiare, inizia a commentare le partite e ad incazzarmi e a esultare insieme a lui. Erano anni pesanti per colpa della crisi che sembrava non voler lasciare in pace questo paese, prostitute, droga, tempeste di sabbia, povertà. Ma tutto sommato avevo abbastanza libertà per farmi i cazzi miei col vantaggio di non dover vedere mio padre completamente sbronzo ogni fottuto giorno.
Ma alla morte del vecchio tutto cambiò.
Nessun funerale, nessun familiare che venne a trovarlo. Mai una volta. Quel vecchio morì da solo e dovetti seppellirlo con le mie stesse mani, a est, dietro alla stalla, con la stessa pala che usavo per spalare la merda. Quando ebbi finito ci piantai una bandiera texana sopra e pensai a lui, alla sua vita. Dopo la sua morte la situazione peggiorò inesorabilmente; le giornate iniziarono a perdere di significato e ogni giorno che passava cresceva in me la tentazione di bere, di mandare tutto a puttane e di unirmi alla massa di coglioni che ogni giorno popolava questo paese. Ero depresso. Ero solo.
Poi incontrai lei, e la mia vita cambiò.
Ma quindi ci vai in Messico o no? Mi piace il campionato messicano...
Ma quindi ci vai in Messico o no? Mi piace il campionato messicano...
eh aspetta :asd:
Il suo nome è Sasha.
Fu amore a prima vista, almeno da parte mia. Non devo aver fatto una bella impressione però a lei. Avevo la testa nel cesso a vomitare birra in uno dei più squallidi bar dell' intero Texas, ma la ricordo come se fosse ieri. Stivali beige con frangette, jeans aderenti che mettevano in risalto un culo che sembrava scolpito da Picasso, maglietta senza maniche con scollatura vertiginosa che metteva in mostra le grazie che il buon Dio gli ha dato. Fatto sta che il giorno dopo, quando solitamente non ricordi un cazzo della sera prima, avevo un solo pensiero: trovare quella dea.
Non ci misi molto a trovarla e a conquistarla; altri tempi, altra mentalità. Decidemmo di inseguire i nostri sogni, di scappare insieme, da soli, di vivere in libertà senza dover far conto a nessuno, di abitare insieme e vivere insieme per il resto della nostra vita. Fortunatamente lei non aveva problemi di soldi, suo padre era lo sceriffo di una piccola cittadina nel bel mezzo del nulla e per sua figlia avrebbe fatto di tutto. Così partimmo, come una luna di miele con il nostro camper nuovo di zecca, ed eravamo felici cazzo, eravamo innamorati.
Superammo il confine, ed entrammo in Messico.
Trovai una terra magnifica, una distesa di praterie e campi, di cowboy e di gente incredibile. Gente povera che aveva slanci di generosità da spezzarti il cuore, gente a cui senti di appartenere. Avevamo voglia di viaggiare, di conoscere gente nuova, di lasciar correre le ruote e di sbronzarci, seduti a guardare il tramonto a raccontare cazzate con gli amici. Grigliate, risate, scherzi, birra che scola a fiumi, cavalli che corrono. Che cazzo volevamo di più? nulla, ed infatti decidemmo di aprire un bar ad Aguascalientes, nel pieno Messico.
Il sogno di una vita finalmente si era realizzato.
Il suo nome è Sasha.
Amore a prima vista, ti capisco benissimo :sisi:
http://new4.fjcdn.com/comments/Sasha+grey+s+ass+is+bestest+_921326a373f0dda8d7d37 d8bc4b55702.jpg
Chuck_PE
16-04-2015, 19:47
Amore a prima vista, ti capisco benissimo :sisi:
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:hail: :hail: :hail:
Amore a prima vista, ti capisco benissimo :sisi:
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:shifty:
Il suo nome è Sasha.
Fu amore a prima vista, almeno da parte mia. Non devo aver fatto una bella impressione però a lei. Avevo la testa nel cesso a vomitare birra in uno dei più squallidi bar dell' intero Texas, ma la ricordo come se fosse ieri. Stivali beige con frangette, jeans aderenti che mettevano in risalto un culo che sembrava scolpito da Picasso, maglietta senza maniche con scollatura vertiginosa che metteva in mostra le grazie che il buon Dio gli ha dato. Fatto sta che il giorno dopo, quando solitamente non ricordi un cazzo della sera prima, avevo un solo pensiero: trovare quella dea.
Non ci misi molto a trovarla e a conquistarla; altri tempi, altra mentalità. Decidemmo di inseguire i nostri sogni, di scappare insieme, da soli, di vivere in libertà senza dover far conto a nessuno, di abitare insieme e vivere insieme per il resto della nostra vita. Fortunatamente lei non aveva problemi di soldi, suo padre era lo sceriffo di una piccola cittadina nel bel mezzo del nulla e per sua figlia avrebbe fatto di tutto. Così partimmo, come una luna di miele con il nostro camper nuovo di zecca, ed eravamo felici cazzo, eravamo innamorati.
Superammo il confine, ed entrammo in Messico.
Trovai una terra magnifica, una distesa di praterie e campi, di cowboy e di gente incredibile. Gente povera che aveva slanci di generosità da spezzarti il cuore, gente a cui senti di appartenere. Avevamo voglia di viaggiare, di conoscere gente nuova, di lasciar correre le ruote e di sbronzarci, seduti a guardare il tramonto a raccontare cazzate con gli amici. Grigliate, risate, scherzi, birra che scola a fiumi, cavalli che corrono. Che cazzo volevamo di più? nulla, ed infatti decidemmo di aprire un bar ad Aguascalientes, nel pieno Messico.
Il sogno di una vita finalmente si era realizzato.
Cubico??? :lookD:
Cubico??? :lookD:
:baffo:
Dai casso....
volevo iniziare ma mi è passata completamente la voglia in questo periodo :ugh: non apro FM da almeno un paio di settimane, è un periodo così dove preferisco leggere e seguire le serie tv piuttosto che giocare :sorry:
Ma cacchio....avevi iniziato così bene :sad:
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