Tossico
08-04-2015, 11:05
Cori razzisti contro gli under 10 del Milan. Raiola su Twitter: "Sono stati i genitori avversari"
La denuncia del procuratore dopo la partita 'Universal Cup' a Forte dei Marmi. Il Milan: "Inaccettabile, totale ignoranza". Gli organizzatori: "Niente razzismo, contestate le scelte di gioco del Milan"
In campo bambini di 10-11 anni, sugli spalti genitori che si esibiscono in cori razzisti quando i baby calciatori di colore toccano il pallone. E' accaduto a Forte dei Marmi durante la partita fra gli Esordienti 2004 di Milan e Paris Saint Germain, quarti di finale della Universal Cup, alla faccia dello spirito del torneo che ospita 48 squadre da tutto il mondo e prevede nel proprio regolamento, durante la manifestazione, anche un incontro-tecnico educativo rivolto a tecnici, dirigenti, genitori e giocatori.
Ma gli organizzatori del torneo contestano questa ricostruzione fatta, tra gli altri, dal procuratore internazionale Mino Raiola. Gli organizzatori hanno confermato e condannato la contestazione sugli spalti, precisando però che non si trattava di ululati razzisti ma di una protesta contro la scelta del Milan di schierare giocatori fuori quota e quindi fisicamente più prestanti.
Comunque sia andata, di educativo non c'è stato nulla nel comportamento di alcuni genitori, al seguito di squadre italiane, che hanno assistito al quarto di finale vinto dai rossoneri contro i francesi. Scene simili a quelle viste più volte nel calcio dei grandi, anche durante un'amichevole del Milan a Busto Arsizio il 3 gennaio 2013, quando il ghanese Boateng rispose a insulti e ululati scagliando il pallone contro gli ultrà della Pro Patria e abbandonando il campo con il resto della squadra.
Questa volta, mentre uno degli attaccanti di colore del Milan usciva in lacrime dal campo, il club rossonero ha espresso subito una protesta informale agli organizzatori attraverso l'allenatore, Marino Frigerio, che nella sua squadra Esordienti ha un giocatore nato in Costa d'Avorio, due in Etiopia e uno in Guinea. Fra i primi a raccontare l'accaduto è stato Mino Raiola.
"Shock Universal Cup", ha twittato in italiano e inglese il procuratore di Balotelli e Ibrahimovic, aggiungendo che "genitori hanno fischiato ragazzi di colore di dieci anni.
Sosteniamo i ragazzi, i razzisti sono ignoranti e deboli". Sul profilo Twitter del torneo è stato pubblicato lo spot antirazzismo della Uefa, mentre è stata dura la presa di posizione del responsabile dell'attività di base del settore giovanile rossonero, Mauro Bianchessi.
"E' inaccettabile - ha commentato Bianchessi - siamo di fronte a totale ignoranza. Vergognoso pensare che degli adulti abbiano un comportamento del genere con l'aggravante di prendersela con bambini di 11 anni. Ogni altro commento è superfluo". Superato anche il Benfica in semifinale, la squadra di Frigerio ha vinto il torneo nel derby con l'Inter, sotto gli occhi dell'ad Adriano Galliani, che era in vacanza in Versilia e ha voluto manifestare vicinanza ai baby rossoneri.
La risposta
Serie A - Milan-Psg, macché razzismo: i dubbi erano sull'età
Inchiesta esclusiva sugli episodi avvenuti alla Universal Cup: i fischi non erano per il colore della pelle, ma per la stazza fisica di alcuni ragazzi rossoneri, alti il doppio rispetto ai pari età. Gli organizzatori: "Fischiavano anche gli stessi genitori di colore che sostenevano il Psg"
La strumentalizzazione del razzismo proprio no. Nessuno che abbia un’educazione dignitosa e che abbia compreso il significato di termini quali “società civile”, “globalizzazione”, “integrazione”, può mettere in dubbio quanto sia importante denunciare episodi di razzismo e combattere quotidianamente chi si distingue in tali atti riprovevoli. Premessa doverosa, per un argomento tanto delicato quanto attuale. Ma gridare al “razzismo”, allo scandalo, presunto e non verificato, riguardo tra l’altro dei bambini di 10 e 11 anni, è altrettanto vergognoso, deprecabile e grave. Significa sfruttare un tema di grande risonanza per avere visibilità. Significare aver perso completamente di vista il significato della parola “sport”. E quanto vi stiamo per raccontare può avvicinarcisi molto.
GLI ORGANIZZATORI: “MA QUALE RAZZISMO? FISCHIAVANO ANCHE I GENITORI DI COLORE DEI GIOCATORI DEL PSG” - Ispirati dal pezzo del collega Marco Bucciantini di Calciomercato.com, che pubblicava delle foto del torneo e denunciava il possibile equivoco, abbiamo deciso di indagare meglio sulla questione. È bastato contattare, infatti, la società organizzatrice del torneo, l’ASD Academy Massa Montignoso, per sentire una versione completamente differente della vicenda. Umberto Manella, organizzatore principale dell’Universal Cup, ci ha spiegato: “Tengo a precisare che la parola razzismo non è davvero pertinente in questo caso. Il Milan aveva 3-4 ragazzi di colore, in distinta segnati come classe 2004, che erano alti oltre 1 metro e 85 e sovrastavano fisicamente gli altri. La prima squadra che si è lamentata è stata il Prato, ma poi, a ruota tutte le squadre che giocavano contro il Milan. Ma non per il colore della pelle, quanto per la stazza fisica. Nella partita con il Psg, e io ero a bordo campo - prosegue Mannella - i primi a fischiare erano i genitori di colore di alcuni ragazzi del Psg: ma ovviamente non protestavano per la razza, quanto per la prestanza fisica di 3-4 giocatori del Milan, che a quell’età, ovviamente, facevano la differenza. Non erano ululati, erano “buuuu” e fischi. Vada a controllare: la polemica è partita da Facebook”.
SU FACEBOOK COMMENTI INFEROCITI – E in effetti cliccando sulla pagina Facebook della competizione si possono trovare foto, commenti e testimonianze reali. Nessun riferimento al colore della pelle. Tutte proteste e allusioni all’età, del tipo: “Ma come fanno quei ragazzi alti 1 e 90 ad avere 10 anni?”. Oppure: “Non è regolare giocare con 3-4 giocatori alti il doppio degli altri bambini”. O ancora: “Ok lo sviluppo precoce, ma qui siamo ai limiti della paranormale”. Umberto Manella ci ha anche raccontato di esser stato raccontato dalla dirigenza del Psg e da tutti i principali quotidiani francesi per raccontare come erano realmente andate le cose. E lui ha spiegato a tutti che il razzismo, in questo caso, non contava nulla.
IL PROBLEMA È SEMPRE LO STESSO: PER VINCERE SI SFRUTTA QUALSIASI COSA – In realtà, pur parlando di un torneo giovanile, ci sono delle considerazioni importanti da fare. Premesso che se la carta d’identità dei vari giocatori del Milan indica il 2004 come anno di nascita, era assolutamente legittimo il loro utilizzo da parte della società. Normale, che vedendo i fisici a confronto, dei dubbi sull’effettiva attendibilità anagrafica degli stessi ragazzi utilizzati ci sia. Ma restano dubbi non confutabili. Se vogliamo, però, la cosa sempre più grave a livello giovanile (e questo in qualsiasi categoria italiana) è che troppo spesso venga data importanza e rilevanza al fisico più che alle doti tecniche. Lo denunciava qualche mese fa, seppur in modo censurabile, Arrigo Sacchi. La sostanza è che conta esser pronti subito, conta vincere, conta esser immediatamente meglio degli altri.E con questo atteggiamento è normale che ci sia sempre meno spazio per chi, almeno in tenera età, non abbia doti fisiche preponderanti. Sicuri che chi da bambino ha più atletismo lo manterrà fino a quando avranno completato tutti lo sviluppo? D’altra parte, come sempre, c’è la questione ludico/competitiva che non sempre si sposa con quella educativa. E qui chiamiamo in causa tanti genitori e altrettanti dirigenti sportivi. Il bambino deve divertirsi e imparare, non esser programmato per vincere. La vittoria deve essere una conseguenza: con il lavoro e l'impegno si ottengono i risultati. Sembrerà banale o morale, ma il calcio è nato con questo spirito. Il razzismo va sempre denunciato e combattuto, ma allo stesso tempo la sportività va insegnata, ahinoi, a qualsiasi età.
Pensavo fosse una bufala... poi ho visto queste foto....
https://it.eurosport.yahoo.com/notizie/serie-milan-psg-macch%C3%A9-razzismo-i-dubbi-erano-171735450--sow.html
Vorrei un vostro commento...
La denuncia del procuratore dopo la partita 'Universal Cup' a Forte dei Marmi. Il Milan: "Inaccettabile, totale ignoranza". Gli organizzatori: "Niente razzismo, contestate le scelte di gioco del Milan"
In campo bambini di 10-11 anni, sugli spalti genitori che si esibiscono in cori razzisti quando i baby calciatori di colore toccano il pallone. E' accaduto a Forte dei Marmi durante la partita fra gli Esordienti 2004 di Milan e Paris Saint Germain, quarti di finale della Universal Cup, alla faccia dello spirito del torneo che ospita 48 squadre da tutto il mondo e prevede nel proprio regolamento, durante la manifestazione, anche un incontro-tecnico educativo rivolto a tecnici, dirigenti, genitori e giocatori.
Ma gli organizzatori del torneo contestano questa ricostruzione fatta, tra gli altri, dal procuratore internazionale Mino Raiola. Gli organizzatori hanno confermato e condannato la contestazione sugli spalti, precisando però che non si trattava di ululati razzisti ma di una protesta contro la scelta del Milan di schierare giocatori fuori quota e quindi fisicamente più prestanti.
Comunque sia andata, di educativo non c'è stato nulla nel comportamento di alcuni genitori, al seguito di squadre italiane, che hanno assistito al quarto di finale vinto dai rossoneri contro i francesi. Scene simili a quelle viste più volte nel calcio dei grandi, anche durante un'amichevole del Milan a Busto Arsizio il 3 gennaio 2013, quando il ghanese Boateng rispose a insulti e ululati scagliando il pallone contro gli ultrà della Pro Patria e abbandonando il campo con il resto della squadra.
Questa volta, mentre uno degli attaccanti di colore del Milan usciva in lacrime dal campo, il club rossonero ha espresso subito una protesta informale agli organizzatori attraverso l'allenatore, Marino Frigerio, che nella sua squadra Esordienti ha un giocatore nato in Costa d'Avorio, due in Etiopia e uno in Guinea. Fra i primi a raccontare l'accaduto è stato Mino Raiola.
"Shock Universal Cup", ha twittato in italiano e inglese il procuratore di Balotelli e Ibrahimovic, aggiungendo che "genitori hanno fischiato ragazzi di colore di dieci anni.
Sosteniamo i ragazzi, i razzisti sono ignoranti e deboli". Sul profilo Twitter del torneo è stato pubblicato lo spot antirazzismo della Uefa, mentre è stata dura la presa di posizione del responsabile dell'attività di base del settore giovanile rossonero, Mauro Bianchessi.
"E' inaccettabile - ha commentato Bianchessi - siamo di fronte a totale ignoranza. Vergognoso pensare che degli adulti abbiano un comportamento del genere con l'aggravante di prendersela con bambini di 11 anni. Ogni altro commento è superfluo". Superato anche il Benfica in semifinale, la squadra di Frigerio ha vinto il torneo nel derby con l'Inter, sotto gli occhi dell'ad Adriano Galliani, che era in vacanza in Versilia e ha voluto manifestare vicinanza ai baby rossoneri.
La risposta
Serie A - Milan-Psg, macché razzismo: i dubbi erano sull'età
Inchiesta esclusiva sugli episodi avvenuti alla Universal Cup: i fischi non erano per il colore della pelle, ma per la stazza fisica di alcuni ragazzi rossoneri, alti il doppio rispetto ai pari età. Gli organizzatori: "Fischiavano anche gli stessi genitori di colore che sostenevano il Psg"
La strumentalizzazione del razzismo proprio no. Nessuno che abbia un’educazione dignitosa e che abbia compreso il significato di termini quali “società civile”, “globalizzazione”, “integrazione”, può mettere in dubbio quanto sia importante denunciare episodi di razzismo e combattere quotidianamente chi si distingue in tali atti riprovevoli. Premessa doverosa, per un argomento tanto delicato quanto attuale. Ma gridare al “razzismo”, allo scandalo, presunto e non verificato, riguardo tra l’altro dei bambini di 10 e 11 anni, è altrettanto vergognoso, deprecabile e grave. Significa sfruttare un tema di grande risonanza per avere visibilità. Significare aver perso completamente di vista il significato della parola “sport”. E quanto vi stiamo per raccontare può avvicinarcisi molto.
GLI ORGANIZZATORI: “MA QUALE RAZZISMO? FISCHIAVANO ANCHE I GENITORI DI COLORE DEI GIOCATORI DEL PSG” - Ispirati dal pezzo del collega Marco Bucciantini di Calciomercato.com, che pubblicava delle foto del torneo e denunciava il possibile equivoco, abbiamo deciso di indagare meglio sulla questione. È bastato contattare, infatti, la società organizzatrice del torneo, l’ASD Academy Massa Montignoso, per sentire una versione completamente differente della vicenda. Umberto Manella, organizzatore principale dell’Universal Cup, ci ha spiegato: “Tengo a precisare che la parola razzismo non è davvero pertinente in questo caso. Il Milan aveva 3-4 ragazzi di colore, in distinta segnati come classe 2004, che erano alti oltre 1 metro e 85 e sovrastavano fisicamente gli altri. La prima squadra che si è lamentata è stata il Prato, ma poi, a ruota tutte le squadre che giocavano contro il Milan. Ma non per il colore della pelle, quanto per la stazza fisica. Nella partita con il Psg, e io ero a bordo campo - prosegue Mannella - i primi a fischiare erano i genitori di colore di alcuni ragazzi del Psg: ma ovviamente non protestavano per la razza, quanto per la prestanza fisica di 3-4 giocatori del Milan, che a quell’età, ovviamente, facevano la differenza. Non erano ululati, erano “buuuu” e fischi. Vada a controllare: la polemica è partita da Facebook”.
SU FACEBOOK COMMENTI INFEROCITI – E in effetti cliccando sulla pagina Facebook della competizione si possono trovare foto, commenti e testimonianze reali. Nessun riferimento al colore della pelle. Tutte proteste e allusioni all’età, del tipo: “Ma come fanno quei ragazzi alti 1 e 90 ad avere 10 anni?”. Oppure: “Non è regolare giocare con 3-4 giocatori alti il doppio degli altri bambini”. O ancora: “Ok lo sviluppo precoce, ma qui siamo ai limiti della paranormale”. Umberto Manella ci ha anche raccontato di esser stato raccontato dalla dirigenza del Psg e da tutti i principali quotidiani francesi per raccontare come erano realmente andate le cose. E lui ha spiegato a tutti che il razzismo, in questo caso, non contava nulla.
IL PROBLEMA È SEMPRE LO STESSO: PER VINCERE SI SFRUTTA QUALSIASI COSA – In realtà, pur parlando di un torneo giovanile, ci sono delle considerazioni importanti da fare. Premesso che se la carta d’identità dei vari giocatori del Milan indica il 2004 come anno di nascita, era assolutamente legittimo il loro utilizzo da parte della società. Normale, che vedendo i fisici a confronto, dei dubbi sull’effettiva attendibilità anagrafica degli stessi ragazzi utilizzati ci sia. Ma restano dubbi non confutabili. Se vogliamo, però, la cosa sempre più grave a livello giovanile (e questo in qualsiasi categoria italiana) è che troppo spesso venga data importanza e rilevanza al fisico più che alle doti tecniche. Lo denunciava qualche mese fa, seppur in modo censurabile, Arrigo Sacchi. La sostanza è che conta esser pronti subito, conta vincere, conta esser immediatamente meglio degli altri.E con questo atteggiamento è normale che ci sia sempre meno spazio per chi, almeno in tenera età, non abbia doti fisiche preponderanti. Sicuri che chi da bambino ha più atletismo lo manterrà fino a quando avranno completato tutti lo sviluppo? D’altra parte, come sempre, c’è la questione ludico/competitiva che non sempre si sposa con quella educativa. E qui chiamiamo in causa tanti genitori e altrettanti dirigenti sportivi. Il bambino deve divertirsi e imparare, non esser programmato per vincere. La vittoria deve essere una conseguenza: con il lavoro e l'impegno si ottengono i risultati. Sembrerà banale o morale, ma il calcio è nato con questo spirito. Il razzismo va sempre denunciato e combattuto, ma allo stesso tempo la sportività va insegnata, ahinoi, a qualsiasi età.
Pensavo fosse una bufala... poi ho visto queste foto....
https://it.eurosport.yahoo.com/notizie/serie-milan-psg-macch%C3%A9-razzismo-i-dubbi-erano-171735450--sow.html
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